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Tipi di Substrati per la Coltivazione della Cannabis

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Non so se sai cos’è un substrato…

In biologia si utilizza il termine “substrato” per indicare la superficie su cui vive un essere vivente.

Quando si parla di batteri cutanei, la nostra pelle è un substrato.

Quando parliamo di cannabis, il substrato può essere di due tipi.

I substrati classici ed i substrati inerti.

In questo articolo, vedremo i due substrati classici, quali sono, i loro vantaggi ed il loro impatto dal punto di vista aziendale.

Ma ora basta con le introduzioni, partiamo!

I substrati classici sono il suolo e il terriccio, sono ambienti che al loro interno hanno delle forme di vita che vivono in simbiosi con esso.

Grazie a queste forme di vita, la pianta ha la possibilità di crescere anche in modo biologico (cosa che per normativa italiana attuale non è possibile con i terreni inerti).

Andiamo ad osservare uno ad uno i vantaggi, gli svantaggi e l’impatto di coltivare in questi substrati.

 

terriccio cannabis per coltivazione

🟢 Suolo per la coltivazione di Cannabis

Coltivare direttamente nel suolo è sicuramente il modo più semplice, rapido ed economico di coltivare la nostra cannabis.

Permette di azzerare i costi d’acquisto di vasi e terriccio oltre a permettere concimazioni di fondo molto abbondanti che danno nutrimento alla pianta per tutto il ciclo vitale.

Il suolo offre uno spazio sconfinato dove far crescere le radici, permettendo di sviluppare piante anche molto grandi senza il rischio di aggrovigliamento radicale.

L’aggrovigliamento radicale è quando per via del vaso troppo piccolo, una pianta inizia a sviluppare radici, nello spazio tra le radici stesse, diventando una palla e rallentando la crescita.

Tuttavia ci sono anche alcuni contro da tener presente che possono infuire molto sulla decisione di coltivare o meno a terra.

Primo tra tutti, la totale assenza di controllo della struttura fisica del terreno.

Frase complicata, rendiamola più comprensibile.

Il terreno è un ambiente che non può essere controllato più di tanto.

La struttura del terreno è un mix di argilla, sabbia, ghiaia ed humus.

I terreni variano in base alle percentuali di ognuno di questi elementi.

La cannabis come già citato nell’articolo introduttivo (trovi il link qui) ha bisogno di un terreno che sia un ottimo compromesso tra questi 4 elementi.

Trovare un terreno che rispecchi queste caratteristiche è pressoché impossibile.

Nonostante i terreni si possano migliorare per favorire la crescita, aggiungendo stallatico, materia organica e inorganica (sabbia e rocce).

Questa non è una soluzione defnitiva perché nel corso degli anni il terreno tenderà a stratifcarsi (separare i vari elementi) tornando alle condizioni iniziali.

Oltre a questo il terreno presenta un altro svantaggio.

La presenza di funghi patogeni, parassiti ed animali scavatori.

Il suolo presenta un' incredibile varietà di forme di vita che possono gentilmente demolire l'intera piantagione nel giro di poche settimane.

Mia esperienza diretta: il primo anno che ho iniziato a coltivare, sono stato attaccato dalla sclerotinia, che ha dimezzato la piantagione!

Alcuni di questi patogeni, non possono essere eliminati dal terreno, una volta arrivati, ci rimarranno per decenni.

Questo però non signifca che non ci sia salvezza da questi parassiti.

Nonostante non ci siano molte armi per evitare che si presentino, l’unica cosa che si può fare e attuare strategie di prevenzione, che rendono diffcile l’attacco dei parassiti.

 

 

🟢 Terriccio per la coltivazione di Cannabis

Il terriccio è in assoluto il substrato preferito come alternativa al terreno.

Offre i vantaggi del terreno, quindi permette una coltivazione più facile e mantiene bassi i costi di produzione (anche se li alza leggermente) e ne aggiunge altri.

Vediamone alcuni:

  • Primo tra tutti, garantisce controllo sull’ambiente di crescita delle radici.

Infatti, essendo il terreno isolato grazie al vaso, muffe e batteri riescono con più diffcoltà a proliferare.

  • Come secondo vantaggio, permette di intervenire chirurgicamente sui bisogni della pianta.

Faccio un esempio lampo.

Se si nota che la pianta sta avendo un eccesso di nutrienti, possiamo “lavare” il terriccio così da eliminare i nutrienti e procedere nuovamente con le fertirrigazioni.

E proprio con le fertirrigazioni, iniziamo con gli svantaggi.

A meno che non si coltivi con volumi spropositati di terriccio rispetto al numero di piante, sarà necessario apportare i nutrienti di cui la pianta ha bisogno tramite fertirrigazione.

La fertirrigazione è semplicemente un irrigazione con fertilizzanti disciolti in acqua. 

Il fatto di dover fertirrigare porta a due conseguenze.

La prima è una spesa per l’acquisto dei fertilizzanti.

La seconda è la scelta dei fertilizzanti da utilizzare, quindi è richiesta una conoscenza di base dei nutrienti e delle loro funzioni.

Prossimamente arriverà un articolo su questo argomento.

 

Con questo abbiamo concluso la nostra rapida introduzione ai substrati classici di coltivazione.

In futuro approfondiremo ognuno di essi in modo da farti conoscere ogni singolo aspetto della coltivazione a terra ed in vaso.

Ma per oggi mi fermo qui.

Spero che questo articolo ti sia stato utile.


A presto.

Niccolò, GranduCANAPA.