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Coltivazione Indoor Professionale

Coltivazione Indoor Professionale

In questo articolo esploreremo la coltivazione indoor professionale.

Analizzeremo quali parametri andranno rispettati, tutto quello di cui avrai bisogno e come automatizzare il più possibile la coltivazione in modo che non ti renda schiavo.

Non perdiamoci in chiacchiere e cominciamo.

Sei pronto?... Si parte!

 

fiore cannabis indoor

🟢 Parametri di coltivazione Indoor

Coltivare indoor ti costringerà a trasformarti in madre natura.

La pianta sarà totalmente dipendente da te, di conseguenza, sarai il solo responsabile della sua crescita.

Questa responsabilità però, ti permette di avere il pieno controllo, quindi far crescere al meglio le piante.

Per fare questo devi conoscere a menadito le necessità della pianta.

Vediamo nello specifico di cosa avrà bisogno…

 

Temperatura

La cannabis è una pianta che non tollera molto bene né il caldo torrido, né il freddo estremo.

Il range di crescita è compreso tra 13 e 28°C.

Tuttavia la forbice migliore è tra 22 e 24°C per tutto il periodo di coltivazione.

Superando i 28°C la cannabis non è in grado di crescere perché dedicherà tutte le sue energie a dissipare il calore.

Scendendo sotto i 13°C la pianta subisce un rallentamento dei processi vitali, più la temperatura si abbassa, più i processi rallentano.

Tendenzialmente non ci sono pericoli se le temperature non scendono sotto 5°C.

Tuttavia scendendo a 8/10°C aumentano considerevolmente le possibilità che si sviluppi muffa.

Se la temperatura scende sotto 5°C l’acqua sarà in uno stato instabile ed urtando la pianta si rischia di accelerare la transizione allo stato solido.

Se questo succede, l’acqua si espande e le cellule (che sono fatte d’acqua) si romperanno per via dell’espansione di volume, causando la morte della pianta.

Ti do un ultimo consiglio prima di passare al prossimo argomento…

Evita il più possibile sbalzi termici che superano i 5/8°C.

Su internet è pieno di siti che consigliano sbalzi termici superiori ai 10°C, tuttavia è utile solamente per chi coltiva cannabis con l'obiettivo di avere un alto livello di THC.

Gli sbalzi termici fanno soffrire la piante e come risposta aumenta la produzione di resina (per aumentare le possibilità di fecondazione in situazioni complesse) ed i tenori di THC:

 

Umidità

La cannabis tende a preferire ambienti con umidità stabile intorno al 50/60%.

A questa umidità la cannabis non assorbe acqua dalle foglie, di conseguenza gli stomi saranno liberi di assorbire la CO2.

 

Luce

Disclaimer.

L’argomento illuminazione nel settore della cannabis è dannatamente complesso, forse al pari della lettura delle foglie.

Quando si sceglie una lampada si vanno a osservare valori quali la pressione fotonica, la gradazione, lo spettro luminoso e mille altre cose.

Se dovessi spiegarti nel dettaglio come scegliere la luce perfetta domani saresti sempre qui a leggere.

Per questo ti darò solamente alcune informazioni generiche, in modo che tu abbia una prima infarinatura.

La cannabis ha bisogno per crescere di almeno 16 ore di luce artificiale al giorno.

Mentre per portare avanti la crescita delle cime gli occorrono 12 ore di luce.

Questa però non è la sola differenza che possiamo notare tra la fase vegetativa e la fioritura.

La fase di crescita vegetativa richiede una luce a spettro ultravioletto e generalmente non occorrono potenze eccessive in termini di Wattaggio.

La fase di fioritura invece richiede una luce a spettro infrarosso ed un alto wattaggio per far gonfiare i fiori e renderli profumati.

 

Ricircolo aria

La cannabis assorbe molta anidride carbonica per crescere, per questo più ce n'è, meglio è (entro certi limiti).

È fondamentale cambiare aria regolarmente all’interno della grow room, per sostituire l’aria impoverita con aria nuova.

Inoltre, è opportuno sistemare all’interno della grow room dei ventilatori in grado di rompere la stratificazione naturale dell’aria.

 

luce coltivazione indoor cannabis

🟢 Costruire una coltivazione indoor

Per costruire una grow room degna d'essere chiamata tale, ti ci vorranno non pochi soldi, oltre che una certa dose di conoscenze tecniche.

In questa parte ti darò alcune informazioni inerenti ai vari impianti e scoprirai indicativamente di cosa avrai bisogno.

Quindi mi raccomando, carta e penna…

 

Impianto di illuminazione

L’impianto di illuminazione sarà il tuo migliore amico durante la crescita delle piante indoor.

Per questo, sarà molto importante sceglierlo con cura.

Tranquillo, ti farò una guida…

Per ora ti dico che…

Per il momento ci sono alcune possibilità tra cui scegliere.

CFL, HPS, MH, LEC e LED…

Belli tutti questi acronimi eh?!

Andiamo a dare un occhiata.

 

Lampade CFL

Le lampade CFL conosciute anche come “Lampade fluorescenti compatte”, sono le normali luci che usi tutti i giorni in casa.

Per questo sono molto economiche e si possono trovare di vari spettri, tuttavia non sono ottime per coltivare in modo professionale per via della poca intensità luminosa. 

Con una lampada non ci si può coltivare più di una pianta, inoltre quando si usano in fioritura non producono ottime rese.

L’unica applicazione per cui le trovo utili è far attecchire i cloni o germogliare i semi, in attesa di spostarle in grow room e farle sviluppare per bene con altre lampade.

 

Lampade HPS

Le lampade HPS (cioè con sodio ad alta pressione) sono in assoluto le lampade più famose ed usate per la coltivazione della cannabis.

Possono essere utilizzate per tutto il ciclo di crescita, anche se lo spettro che emanano è più indicato per la fase di fioritura più che per la crescita vegetativa.

I problemi principali di queste lampade sono la dispersione termica ed i consumi elevati.

Tipicamente vengono utilizzate lampade da 400/600W per coltivare, tuttavia, per coltivare puntando alla maggior resa possibile, consiglio lampade da 600/1000W.

Ovviamente dovrai farti i tuoi conti, visto che una lampada da 1000W consuma il 66% in più di una da 600W.

 

Lampade MH

Le lampade MH (agli ioduri metallici) sono le sorelle delle lampade HPS.

La differenza principale è lo spettro luminoso che emanano.

Se le lampade HPS emettono una luce più rossiccia, quelle MH tendono al bluastro, per questo sono più indicate per la crescita vegetativa.

Chi ne ha la possibilità tende ad usare sia le lampade MH che le HPS per le due fasi della pianta, in questo modo si può ottenere il massimo da entrambi.

I problemi e le considerazioni da fare sono le stesse delle HPS, quindi non mi ripeterò.

 

Lampade LEC

Le lampade LEC (lampada a celle elettrochimiche) sono delle lampade di nuovissima generazione, inventate con lo scopo di migliorare le lampade LED.

Sono ancora quasi sconosciute, tuttavia stanno iniziando a prendere piede per la loro particolare somiglianza con la luce solare e per i raggi UV-B che emettono.

I raggi UV-B sono in grado di aumentare le rese della coltivazione ed aumentare la presenza di tricomi.

Hanno una vita maggiore delle lampade HPS ed MH, il costo però è ad oggi molto elevato.

Le lampade LEC hanno però un grosso problema per noi grower.

I raggi UV-B che prima ti hanno tanto attirato, sono dannosi per gli esseri umani.

Per questo non si può restare troppo in grow room, altrimenti verremo ustionati da questi raggi.

L’unica soluzione è coprire bene ogni parte del corpo e indossare degli occhiali protettivi per non avere danni agli occhi.

 

Lampade LED

Le lampade LED sono la soluzione modera più utilizzata nelle coltivazioni industriali, per tre motivi.

Hanno una vita molto lunga (si parla di minimo 20.000 ore di utilizzo), a lungo termine portano anche un grosso risparmio in bolletta e possono essere a spettro completo.

A spettro completo significa che possono avere sia lo spettro ultravioletto per la crescita vegetativa, sia l’infrarosso per la fioritura, tutto in un'unica lampada.

I veri problemi di queste lampade sono due, e potrebbero farti desistere dall'utilizzare.

Il primo è che non esiste uno standard di produzione, quindi se non acquisti da produttori affermati, potresti avere problemi e rese inferiori delle HPS/MH.

Il secondo è che per acquistare da marchi affermati, potresti svuotarti il portafoglio, le lampade per professionisti infatti possono costare senza problemi più di 1000€ l’una.

 

🟢 Impianto di climatizzazione

Un buon impianto di climatizzazione permetterà alle tue piante di crescere senza subire stress termico.

Quindi cresceranno più velocemente e non rischiano di sforare i valori di THC imposti dalla legge.

Un buon impianto può essere riassunto in un semplice condizionatore split con pompa di calore.

Questa è sicuramente la soluzione più economica, pratica e veloce per climatizzare la tua grow room, tuttavia potrebbe non essere sufficiente se si coltiva in spazi molto grandi.

Se si coltiva per interi capannoni ad esempio è consigliato utilizzare sistemi di riscaldamento e raffreddamento appositi.

In aggiunta, per impianti molto grandi è consigliato installare dei destratificatori d’aria.

Questi macchinari hanno lo scopo di aspirare l’aria calda che si stratifica in alto e ributtarla in basso, in questo modo si aumenta l'efficienza della climatizzazione.

 

🟢 Impianto di estrazione dell’aria

L’impianto di estrazione dell’aria ti permette di aspirare l’aria povera di anidride carbonica dalla grow room e immetterne di nuova.

In questo modo le piante avranno sempre CO2 per compiere la fotosintesi e crescere velocemente.

Inoltre l’impianto ti aiuterà a tenere sotto controllo temperatura ed umidità della stanza.

Solitamente un impianto di estrazione è composto da due tubi (uno per immettere aria, l’altro per estrarla) ed una ventola.

In commercio se ne trovano di svariati tipi, dimensioni e potenza.

Per acquistare quello più adatto a te devi calcolare il volume della stanza e moltiplicare per 12, in questo modo si ottiene i metri cubi ora che deve avere il nostro ventilatore.

Ho detto di moltiplicare il volume della stanza per 12 in modo da ottenere un ricambio totale in 5 minuti.

 

🟢 Impianto controllo umidità

L’impianto di controllo dell’umidità oltre a permettere un miglior sviluppo della pianta, aiuta a combattere la diffusione delle malattie.

Regolando l’umidità e mantenendola a livelli controllati si rende difficili l’attecchimento delle muffe e dei funghi, visto che preferiscono alti tassi di umidità.

Per controllare l’umidità devi dotarti di un umidificatore ed un deumidificatore.

Questi due macchinari ti permetteranno di avere un controllo totale dell'umidità della tua coltivazione.

Anche qui, per scegliere i tuoi apparecchi devi trovare il volume della stanza ed utilizzarlo per cercare quello che è più adatto alle tue esigenze.

Tieni presente che i deumidificatori necessitano di un tubo di scarico, quindi assicurati di avere un punto dove far scolare l’acqua che viene rimossa dall’ambiente.

 

🟢 Impianto di irrigazione

L’impianto di irrigazione ti permetterà di non dover andare pianta pianta ad annaffiare con l'innaffiatoio le tue piante, risparmiando non poca fatica.

Oltre che il rischio di bagnare ovunque 🙂

Gli impianti di irrigazione sono molto semplici, sono composti dai tubi che trasportano l’acqua e dagli irrigatori.

Sui tubi non c’è molto da dire per ovvie ragioni, mentre sugli irrigatori, qualcosa te lo posso raccontare.

Di irrigatori ne esistono una quantità smisurata, dagli spaghetti agli irrigatori a pioggia, per le coltivazioni indoor io tendo a consigliare gli irrigatori a spaghetto o a goccia.

Queste due tipologie di irrigatori permettono di avere un irrigazione più precisa e sporcare meno la grow room.

Devo farti una piccola nota però sugli impianti di irrigazione…

Spesso vedo irrigare direttamente all’acqua dell’acquedotto, che per noi è ottima, ma non per le piante.

In quell’acqua infatti ci sono alti livelli di cloro, che non sono il massimo per le nostre piantine.

Per questo motivo consiglio sempre di investire €100/200 ed acquistare delle cisterne dove stoccare l’acqua prima di irrigare.

In questo modo il cloro avrà il tempo di dissolversi e noi potremo sfruttarle per aggiungere nutrienti ed equilibratori all’acqua che useremo per irrigare.

Usando le cisterne però sarà necessario acquistare anche una pompa aggiuntiva per spingere l’acqua nell’impianto, a meno che non si decida di fare un impianto a caduta.

Per fare un impianto a caduta basta alzare di circa un metro le cisterne, in modo che la gravità faccia scorrere l’acqua nei tubi.

 

piante cannabis e coltivazione interna

🟢 Automatizzare la produzione

Automatizzare la tua coltivazione sarà l’unica cosa in grado di non farti odiare la scelta di coltivare indoor.

Se non si automatizza i processi infatti, finirai per essere schiavo della coltivazione.

Due volte al giorno dovrai andare ad accendere o spegnere le luci, altrettante a controllare la temperatura e l’umidità (e accendere i macchinari) oltre ad accendere l’estrattore.

Per questo adesso ti spiegherò come automatizzare il più possibile la coltivazione, in modo che tu possa dedicarti ad altre cose, oltre che alla produzione.

Per esempio andare sul mercato e vendere i tuoi prodotti.

 

Come automatizzare l’impianto di illuminazione

Automatizzare l’impianto di illuminazione è una cosa abbastanza semplice…

Ti basterà attaccare un timer alle lampade e programmare gli orari di accensione e spegnimento.

In alternativa, puoi utilizzare delle prese a cavaliere che hanno la stessa funzione, solo che utilizzano delle linguette che vengono alzate ed abbassate.

L’unico “svantaggio” se così si può chiamare è che non possono essere regolati al minuto come i timer elettronici.

 

Come automatizzare la climatizzazione

Anche automatizzare l’impianto di climatizzazione è abbastanza semplice.

Se si utilizza un climatizzatore split e pompa di calore, basterà settare la temperatura e la macchina farà il resto.

Se invece si utilizzano ventole riscaldanti o impianti di raffrescamento evaporativo, sarà necessario collegare dei termostati.

In questo modo, quando il termostato rileverà una temperatura troppo alta o troppo bassa, accenderà l’impianto adibito a riportarla nel range stabilito.

 

Come automatizzare l’impianto di estrazione

Automatizzare l’impianto di estrazione d’aria è semplice come quello di illuminazione.

Gli strumenti sono gli stessi ed il collegamento è il medesimo, l’unico problema si riscontra con le spine a cavaliere.

Con i cavalieri dovrai stare attento a quanto puoi essere preciso, se una linguetta del cavaliere equivale a 15 minuti, il deumidificatore starà acceso il triplo del necessario.

 

Come automatizzare il controllo dell’umidità

Per automatizzare l’impianto di regolazione dell’umidità, avrai bisogno di un igrometro con relè.

Collegandolo al deumidificatore e all’umidificatore, l'igrometro rileverà l’umidità dell’aria e andrà ad accendere l’apparecchio necessario a regolarla.

Non è troppo diverso dall'impianto di climatizzazione.

 

Come automatizzare l’irrigazione

Per automatizzare l’impianto di irrigazione avrai bisogno di un timer, una valvola con solenoide (o elettrovalvola) e un rubinetto con galleggiante.

Il timer avrà il compito di accendere la pompa e l'elettrovalvola (o solo la valvola nell’impianto a caduta) ed il galleggiante si occuperà di riempire le cisterne. 

Nel caso tu voglia automatizzare anche l’apporto di nutrienti, ti consiglio di utilizzare un dosatron.

Questo apparecchio ti permetterà di miscelare in determinate proporzioni i nutrienti nell'acqua. 

Molto bene…

Siamo giunti alla fine di questo articolo.

Spero che quello che ti ho detto ti sia stato utile.

A presto.

Niccolò, GranduCANAPA