Conoscere l’anatomia della cannabis potrebbe sembrarti noioso dal momento che la pianta cresce anche senza che noi sappiamo come funziona.
Ma ti posso assicurare che non è così…
Sapere come funziona la pianta , da cos'è composta e come i suoi elementi comunicano tra loro, ti permetterà di farla crescere rigogliosa, interpretarne i bisogni ed i problemi.
Conoscendo il motore della macchina e sapendo come funziona, puoi preservarlo, riesci a capire cosa si rompe e cosa succede se lo ignori.
Ma adesso basta con l'introduzione, iniziamo subito a capire come sono fatte le nostre piante.
Sei pronto? Si parte!
🟢 Radici sane, pianta sana.
Questo è un detto molto famoso tra i vari grower di tutto il mondo e si è diffuso così tanto per un semplice motivo…
Perché è vero!
Le radici sono la chiave di una buona coltivazione per mille motivi, primo tra tutti, la stabilità della pianta.
Può sembrare banale, in fondo ce lo hanno insegnato a scuola…
“Le radici servono ad ancorare la pianta al suolo”
Nella sua banalità, questa frase ci dice immediatamente cosa succede se trascuriamo questa parte.
Semplicemente, la pianta si sdraia e toccando il suolo con le foglie, sarà più esposta a funghi e malattie.
Quindi è estremamente importante permettere alle radici di svilupparsi, sane, forti, ma soprattutto folte.
Perché proprio folte?
Perché, sempre come ci hanno insegnato sempre a scuola, la pianta grazie alle radici riesce ad assorbire i nutrienti, quindi più sono folte le radici, più la pianta sarà in grado di assorbire i nutrienti.
Ora… ti potresti chiedere…
“Come faccio a far crescere bene le radici della mia pianta?”
Purtroppo questo te lo dirò in un prossimo articolo, perché la crescita sana delle radici è un argomento molto lungo, che richiede il suo tempo per essere spiegato.
Intanto però ti spiego fsicamente da cos’è composta la radice e di cosa ha bisogno, in modo che tu sappia subito cosa fare per farla crescere liberamente.
Intanto, come prima cosa, devi sapere che l’apparato radicale non è composto solo dalle radici grandi e bianche che di solito vengono in mente.
🟢 Fittoni
Quelle sono le radici di estensione, meglio conosciute come fittoni, che garantiscono alla pianta di essere ancorata e di estendere le radici il più in largo possibile.
In realtà chiamarle fttoni non è propriamente corretto, per scopi didattici però li chiameremo così, in modo da avere una divisione netta delle varie parti della pianta.
Oltre ai fttoni, ci sono molte altre radici, per non annoiarci però, ne prenderemo in considerazione solamente altre due.
Le radichette e le micorrize.
“Micoche?!”
Dopo ci arriviamo!
🟢 Radichette
Le prime, le radichette, sono delle piccole radici che crescono verso la fine dei fittoni e che permettono alla pianta di assorbire acqua e nutrienti.
Sono radici molto piccole, a volte capillari, che grazie all’osmosi riescono ad assorbire l’acqua ed i nutrienti.
Nel caso non lo sapessi, l’osmosi è il fenomeno del passaggio di un liquido meno concentrato (molecole di acqua) verso uno più concentrato (liquido nelle cellule delle radici).
Questa tipologia di radice è anche molto fragile e purtroppo, come ogni altra radice, non si rigenera, una volta danneggiata, la pianta ne dovrà generare di nuove.
🟢 Micorrize
Parliamo ora delle micorrize.
Le micorrize non sono radici, bensì funghi che lavorano con le radici della pianta, estendono l’apparato radicale, migliorano l’assorbimento di nutrienti ed acqua.
Inoltre proteggono la pianta dalle malattie presenti nel suolo.
“Ok, questi funghi sono utili per la pianta, ma loro cosa ne guadagnano?”
Quello che i funghi guadagnano da questa simbiosi, è l’accesso ai carboidrati e agli zuccheri che la pianta crea grazie alle foglie.
Il loro rapporto è un po’ come quello di un cuoco (la pianta) ed un cacciatore (il fungo).
Il cacciatore porta al cuoco carne scuoiata e pronta ad essere cucinata (nutrienti facilmente assorbibili) e acqua.
In cambio il cuoco prepara pietanze (zuccheri e carboidrati) con cui il cacciatore si può riempire la pancia.
🟢 Necessità delle radici
Abbiamo capito come sono fatte le radici e a cosa servono, adesso concludiamo con quelle che a grandi linee, sono le sue necessità.
Fondamentalmente le radici hanno bisogno di solamente 3 cose per crescere in modo ottimale.
Acqua, Ph e ossigeno.
“Ossigeno?”
Hai sentito bene, le radici hanno bisogno di ossigeno per sopravvivere, nonostante siano sotto terra.
Per questo è importante che il terreno dove sono coltivati non sia troppo argilloso, altrimenti l’argilla quando viene bagnata, non permette alle molecole di ossigeno di penetrare nel terreno.
Qui ci colleghiamo all’acqua…
Essa infatti non dev’essere troppa, altrimenti soffoca le radici e non gli permette di avere accesso all’ossigeno.
Inoltre è preferibile che abbia un Ph compreso tra 6 e 7 così da semplifcare l’assorbimento dei nutrienti e non alterare il ph del suolo.
Approposito.
Prima ho citato il Ph, ma non solamente come Ph dell’acqua, ma anche del suolo.
Il suolo infatti deve essere leggermente acido, ossia con un valore di 6, in questo modo i minerali non si cristallizzano e la pianta riuscirà ad assorbirli senza problemi.
Con questo chiudiamo il capitolo sulle radici e passiamo al fusto.
🟢 Fusto
Il fusto come saprai è la parte della pianta che trasporta i nutrienti dalle radici alle foglie ed è l’elemento strutturale della stessa.
In più ti posso dire che il fusto è composto dal colletto (punto che collega le radici al fusto), dal tronco principale, e dai vari rami, collegati dagli internodi, che più avanti analizzeremo.
Inoltre è composto da due strati, uno più esterno ed uno più interno.
Quello più esterno è composto da fbre sottili (da cui si ricava la fbra di canapa).
Quello più interno invece è un nucleo legnoso detto canapulo, con il quale si ottengono materiali come la calce canapa.
In realtà, dal punto di vista fsico, non ci sono troppe altre cose da aggiungere.
Conoscere però come si evolve nel tempo, man mano che la pianta invecchia e come risponde agli stimoli esterni, tornerà molto utile.
Adesso vediamo come…
🟢 Lignina
Come prima cosa, è fondamentale sapere che il fusto, si comporta come le ossa di noi esseri umani.
Quando siamo bambini, le ossa sono molto morbide e cartilaginee, quindi si piegano senza rompersi.
Man mano che gli anni passano, queste si solidifcano e diventano dure.
Non a caso quando eravamo piccoli la nonna diceva che eravamo fatti di gomma…
Allo stesso modo più la pianta è giovane, più il fusto sarà morbido ed elastico.
Man mano che la pianta invecchia, le fbre si induriscono e si forma un polimero chiamato lignina.
La lignina permetterà alla pianta di diventare stabile e di sorreggere il peso di foglie, rami e cime.
Oltre alla vecchiaccia, uno dei fattori che infuenzano maggiormente la produzione di lignina, è quanto la pianta è stata sottoposta a movimenti d’aria.
Il vento infatti, piegando le piante, stimola la produzione di lignina, in questo modo la pianta diventa più resistente ed in grado di non fettere eccessivamente.
“Ok, ma a cosa mi serve sapere che si forma la lignina?”
Domanda lecita.
Conoscere questa cosa ti permette di sapere quando è il momento di manipolare le piante e quando è invece troppo tardi.
Infatti più una pianta è giovane e più può essere piegata a piacimento, senza causare danni.
E questo, ci permette di praticare le tecniche di Low Stress Training (in gergo dette LST), senza troppi rischi.
In futuro spiegherò alcune tecniche di LST in modo approfondito, per ora ti basterà sapere che sono tecniche molto utili per aumentare il raccolto di ogni pianta e che è direttamente collegato agli internodi.
🟢 Internodi
Gli internodi sono il punto che collega il fusto principale con i vari rami e dai quali solitamente si originano i germogli che se lasciati crescere, formeranno altri rami.
Gli internodi solitamente vengono osservati per determinare l’età della pianta e per capire dove e quando effettuare le tecniche di High Stress Training.
Ancora una volta ti dico che scriverò un articolo dedicato a questo argomento, per ora sappi che sono un altro modo di aumentare il raccolto.
🟢 Foglie
Sappiamo tutti che le foglie servono per assorbire la luce solari e la 2 in modo che la pianta possa effettuare la fotosintesi.
Perfetto, visto che sai già tutto possiamo chiudere questo articolo e ci vediamo alla prossima puntata!
No dai, scherzo.
Quello che sai è vero, tuttavia è solamente la punta dell’iceberg.
Andiamo a vedere cosa c’è sotto…
Le foglie sono, subito dopo le radici, gli elementi più importanti che la pianta possiede.
Per noi coltivatori, oltre a darci grandi soddisfazioni, le foglie sono un importantissimo strumento di interpretazione della pianta.
Esse infatti possono essere lette quasi come un libro, permettendoci di comprendere le necessità della nostra pianta oltre allo stato di salute della stessa.
Prossimamente scriverò un'intera guida alla lettura delle foglie, in quanto è una pratica estremamente complessa, che richiede esperienza e soprattutto pazienza.
Come linea generale, le foglie sane hanno un colore verde acceso e durante la crescita vegetativa presentano sulla punta delle note brillanti.
Le foglie gialle, marroncine, a chiazze, viola o rosse invece, sono sintomo di stress e problematiche varie.
Le foglie della canapa inoltre, sono particolarmente voraci di anidride carbonica, per questo è fondamentale che le piante siano sempre in un ambiente ben ventilato.
Se così non fosse, consumeranno tutta la 2 nell’arco di pochi minuti ed interromperanno la crescita.
La pianta assorbe l’anidride carbonica attraverso gli stomi.
🟢 Stomi
“Cosa sono gli stomi?”
Dei buchini microscopici posti sulle foglie che hanno più o meno la stessa funzione dei pori per la nostra pelle.
Per questo la foglia deve essere pulita, senza residui di terra o altro, in questo modo sarà in grado di assorbire tutta la 2 di cui avrà bisogno, crescendo rigogliosa.
Inoltre gli stomi hanno un altro ruolo fondamentale nell’equilibrio della pianta, regolano la temperatura.
Esattamente come i nostri pori.
Aprendosi e chiudendosi infatti, permettono l'evaporazione più o meno lenta dell’acqua contenuta nella foglia, regolando così la temperatura.
Potremmo dire molto altro sull'anatomia della cannabis, scendendo nei particolari fno alla chimica che regola la pianta.
Ma per oggi mi fermo qui.
Spero che questo articolo ti sia stato utile.
A presto.
Niccolò, GranduCANAPA